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La Bce procede con l'aumento dei tassi

28-10-2022 12:07

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La Bce procede con l'aumento dei tassi

l'aumento dei tassi d'interesse di 0,75 punti. Il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all' 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%

Da una nota dopo la riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea si è appreso che dell'aumento dei tassi d'interesse di 0,75 punti. Il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all' 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%. Le decisioni hanno confermato le previsioni di organi di informazione finanziaria e analisti.

Confermatii ulteriori aumenti dei tassi con decisioni che saranno prese a ogni riunione di volta in volta.

La Bce "intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza" del programma di acquisto titoli App "per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui ha iniziato a innalzare i tassi di interesse di riferimento".   Nella nota non compaiono variazioni sulle decisioni riguardanti il quantitative easing. Anche per gli acquisti Pepp, la Bce conferma che "intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno fino alla fine del 2024".

 

Il Consiglio direttivo della Bce "ha deciso di modificare i termini e le condizioni applicati alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine", le cosiddette Tltro, e modificherà i tassi di interesse applicabili alle Tltro3 a partire dal 23 novembre 2022 e di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi. La Bce ha anche deciso "di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l'Eurosistema al tasso della Bce sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario".

 

 

"L'inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all'obiettivo per un prolungato periodo di tempo". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. A settembre l'inflazione dell'area dell'euro ha raggiunto il 9,9%. Negli ultimi mesi l'impennata delle quotazioni dei beni energetici e alimentari, le strozzature dell'offerta e la ripresa della domanda dopo la pandemia hanno determinato una generalizzazione delle pressioni sui prezzi e un rialzo dell'inflazione. La politica monetaria del Consiglio direttivo mira a ridurre il sostegno alla domanda e a mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell'inflazione attesa. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del proprio mandato per assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% a medio termine.

Con l'ulteriore rallentamento dell'economia nella parte finale di quest'anno e all'inizio del 2023 ci potrebbe essere un aumento della disoccupazione ha affermato ancora la presidente della Bce, aggiungendo che il mercato del lavoro al momento "continua ad andare bene" ma con il rallentamento dell'attività in futuro ci potrebbe essere "una maggiore disoccupazione".

"I rischi per lo scenario di crescita sono chiaramente al ribasso, specie nel breve termine" ha affermato Lagarde, notando che "un rischio significativo è quello che la guerra si trascini" e che "la fiducia potrebbe peggiorare ulteriormente, così come le strozzature all'offerta". 

"I governi devono perseguire politiche di bilancio che portino alla discesa dei debiti elevati, e le politiche strutturali devono aumentare il potenziale di crescita" ha aggiunto la presidente della Bce, ricordando che le misure di sostegno all'economia devono essere "mirate e temporanee". Lagarde ha anche chiesto una "rapida attuazione delle riforme" del Pnrr e Next Generation EU. 

"Oggi abbiamo fatto ulteriori progressi  per definire un approccio accomodante "ma non abbiamo ancora finito con la normalizzazione" della nostra politica monetaria ha spiegato Lagarde in conferenza stampa dopo la  riunione del Consiglio direttivo, "C'è ancora spazio" per intervenire  sui tassi. 

"Abbiamo legato la remunerazione delle riserve al tasso di deposito perchè vogliamo assicurarci che le banche trasmettano al sistema economico il tasso di deposito" che con i rialzi decisi oggi è a 1,5% ha aggiunto la presidente della Bce in conferenza stampa aggiungendo: "Nelle nostre decisioni non saremo condizionati dalle politiche fiscali o dai mercati finanziari: dobbiamo fare quel che va fatto. Le banche centrali devono  focalizzarsi sul proprio mandato ed è quello che abbiamo fatto oggi".

Crossmediale in lingua italiana sulle politiche delle istituzioni europee e dei governi dei paesi dell’Unione Europea

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