Il Partito socialista europeo si è riunito a Roma per il congresso. E' stato presentato il manifesto per le elezioni europee del 9 giugno e ufficializzata la candidatura di Nicolas Schmit alla presidenza della Commissione Ue.
Il 2 marzo, chiamati a raccolta i leader nazionali, è stato il giorno del congresso del Partito socialista europeo a Roma: ci sono il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa, , diversi eurodeputati e i commissari Paolo Gentiloni.
Al centro della scena è stato Nicolas Schmit, che nell'occasione è stato ufficializzato dal congresso come candidato del Pse alla presidenza della commissione Ue. Parte così da Roma la loro campagna verso le europee ed è stato adottato un manifesto in vista del voto di giugno.
Nel manifesto si parla di come costruire un'Europa più "efficiente e democratica", che sappia rilanciare il partenariato con il Sud globale. In economia si sottolineano le opportunità e i rischi legati all'intelligenza artificiale e l'importanza di investire sui giovani. In politica economica si punta a: assicurare posti di lavoro di qualità per tutte e tutti, una transizione verde giusta, un'economia europea forte e aperta nel mondo, giustizia fiscale per la giustizia sociale, il diritto ad alloggi di qualità ed economicamente accessibilità, l'accesso alla salute, alle cure e ai farmaci, servizi pubblici, tutela dell'ambiente e un'agricoltura sostenibile, garanzie di sicurezza e infine solidarietà e sviluppo in tutte le città e le regioni europee.
Un documento in cui si parla anche di difesa comune europea e di sostegno all'Ucraina, tra i primi punti. "La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina segna un punto di svolta nella storia. Manteniamo fermo il nostro sostegno incondizionato all'Ucraina fornendo assistenza politica, umanitaria, finanziaria e militare per tutto il tempo necessario", si legge. Il Pse punta a perseguire una "una forte politica di sicurezza e di difesa comune europea che operi in modo complementare alla Nato" e ribadisce il sostegno all'entrata di Kiev in Ue.
Tra le priorità indicate dai socialisti spicca anche una particolare enfasi sulla politica estera. Per quanto riguarda il Medio Oriente il Pse si dice "favorevole a una conferenza di pace internazionale per giungere a una giusta soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi" perché "entrambi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza".
Ha introdotto i lavori il segretario generale Giacomo Filibeck. Di partiolare impatto le parole del presidente del Partito, Stefan Löfven: "Roma è il posto giusto per avviare la nostra campagna elettorale: qui è nato il bellissimo progetto di pace che chiamiamo Unione europea. Nessun sogno può crescere senza ambizione e senza coraggio. Per noi Europa significa solidarietà, uguaglianza, sviluppo, progresso, democrazia e pace. A noi non interessano i pochi, ma i molti. Stavolta l'elettorato deve sapere che è l'elezione più importante dal 1979: le alternative sono chiare. O Un Europa ostaggio dell'estremismo di destra o a guida socialista".
Löfven ha quindi concluso: "Candidiamo Nicolas Schmit alla Presidenza della Commissione Ue. Ha tutto il nostro supporto".
Intervistato da Repubblica, il candidato lussemburghese e commissario europeo al Lavoro ha delineato le linee guida della sua campagna per la presidenza, senza risparmiare critiche alla contendente popolare Von der Leyen. Toni che seguono le necessità di rimarcare i profili distintivi tra leader in competizione elettorale, da poco inaugurati considerando la fattiva coabitazione di socialisti e popolari nella legislatura che si sta per chiudere.
A cura degli inviati di @europolitiche al Congresso