Il Ministro dell'economia e delle finanze francese Bruno Le Maire si è recato in vista mercoledi 13 settembre a Berlino, dove ha incontrato Robert Habeck, vicecancelliere responsabile dell’Economia e della Politica climatica, e il ministro delle Finanze Christian Lindner. Dalla conferenza stampa congiunta sono emersi intenti di convergenza sui dossier europei tra le due prime potenze dell'Unione.
L'incontro è avvenuto nel più ampio quadro di bilaterali previsti dal Trattato di Aquisgrana, firmato nel 2019 dal presidente francese Emmanuel Macron e dall’allora cancelliera tedesca Angela Merkel per promuovere i legami economici tra le due nazioni, in particolare in ambito economico e di politica estera.
Due i macrotemi sui quali i tre ministri hanno evidenziato possibili profili coesivi. Il primo sul Patto di Stabilità e il secondo sul sostegno al sistema produttivo europeo.
Ormai prossimo ad essere riattivato a gennaio 2024, salvo discordie che ne dovessero rimandare la riattivazione, il Patto di Stabilità che verrà induce Parigi e Berlino a dialogare, dopo le diffidenze e le asimmetrie di vedute che hanno caraterizzato gli ultimi mesi. La Francia vuole scongiurare ritorni a rigidità, evocati invece in molti ambienti tedeschi, che potrebbero imbrigliare manovre espansive nei prossimi anni di sicuro complicati sul fronte dei debiti pubblici. Si ha l'impressione che le diplomazie economiche dei due Paesi si stiano studiando.
Sul fronte del contrasto alla concorrenza sleale dei competitors globali, Parigi e Berlino plaudono al discorso sullo Stato dell’Unione di mercoledì 13 settembre, nel corso del quale la Presidente Von der Leyen ha annunciato l’avvio di “un’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”, dopo mesi di pressioni, soprattuto francesi, per far sì che l’indagine fosse contemplata tra gli strumenti da attivare.
I prezzi dei veicoli elettrici cinesi sono “tenuti artificialmente bassi da enormi sussidi statali”, ha dichiarato la von der Leyen. I sussidi statali che rendono avvantaggiano esportazioni cinesi artificialmente a buon mercato vietate dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). E' evidente che Germania e Francia non possono più aspettare: vogliono costruire un’ambiziosa politica industriale dell’UE che protegga le industrie europee nei confronti di Stati Uniti e Cina.
Antonio De Chiara@europolitiche.it