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Crossmediale in lingua italiana sulle politiche delle istituzioni europee e dei governi dei paesi dell’Unione Europea

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Franco-British plan and support for Ukraine by the leaders gathered by Starmer in London

03-03-2025 06:47

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Franco-British plan and support for Ukraine by the leaders gathered by Starmer in London

L'incontro tra 19 leader + Zelensky + Nato con un piano a trazione franco-britannica in caso di cessate il fuoco, per dispiegare truppe di pace.

EU/EN - Nineteen European leaders attended the summit at Lancaster House in London at the invitation of British Prime Minister Starmer under the slogan "Let's secure our future". At the center of the debate is solidarity with the attacked Ukraine and the posture, proposals and concrete actions to be agreed upon to support it. In addition to Zelensky himself, Ursula von der Leyen, Macron and Giorgia Meloni, the leaders of Germany, Poland, Spain, Denmark, the Netherlands, Norway, Finland, Sweden, the Czech Republic and Romania were present.Also there were NATO Secretary General Rutte, Turkish Foreign Minister Hakan Fidan, and the outgoing Canadian Prime Minister Justin Trudeau.The summit was a test of diplomatic cohesion after the disconcerting reality shit-show on Friday 28 February in Washington between Trump and Zelensky. Europe will support Kiev. By arming ourselves, both militarily and, above all, with the use of responsible diplomacy, at least on the level of negotiation, where there were operational margins, considering that an agreement like the one in Minsk "which the Russians can easily violate" will not be accepted. There was talk of using frozen Russian funds and further sanctions against Moscow. The "hope" for US support was reiterated.

 

IT - Diciannove leader europei hanno partecipato al summit alla Lancaster House di Londra su invito del primo ministro britannico Starmer sotto l’egida dello slogan “Rendiamo sicuro il nostro futuro”. Al centro del dibattito la solidarietà all’Ucraina aggredita e la postura, le proposte e le azioni concrete  da concordare per sostenerla. Oltre allo stesso Zelensky, Ursula von der Leyen, Macron e a Giorgia Meloni erano presenti i leader di Germania, Polonia, Spagna, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania.

C’erano anche il segretario generale della Nato Rutte, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, e l'uscente premier canadese Justin Trudeau.

Il summit è stato una prova di coesione diplomatica dopo lo sconcertante reality shit-show di venerdi 28 febbraio a Washington fra Trump e Zelensky. L’Europa sosterrà Kiev. Armandosi, sia militarmente che, soprattutto, con il ricorso alla diplomazia responsabile, almeno sul piano della negoziazione, ove ce ne fossero i margini operativi, considerando che non si accetterà un accordo come quello di Minsk “che i russi possono violare facilmente.” Si è parlato di utilizzare i fondi russi congelati e di ulteriori sanzioni contro Mosca. Ribadito l’”auspicio” del sostegno degli Stati Uniti. 

Si profila una Europa a due velocità, con un piano di Regno Unito e Francia in materia di difesa contro la minaccia russa. “Lo scopo dell’incontro di oggi è stato quello di unire i nostri partner per rafforzare l’Ucraina e sostenere una pace giusta e duratura […]. Dobbiamo partire dal mettere l’Ucraina nella posizione più forte possibile ora, in modo che possa negoziare da una posizione di forza”. Secondo il piano delineato da Starmer, Parigi e Londra - capitali dei primi due “veri” stati-nazione europei e potenze nucleari del vecchio Continente - si impegneranno nella costruzione di una “coalizione di volenterosi” che, nel caso si profili un cessate il fuoco, offra garanzie di sicurezza all’Ucraina chiesta al Summit di Londra da Zelenski. Macron e Starmer sono da settimane impegnati a formulare una proposta per il dispiegamento di truppe di pace in Ucraina una volta negoziata una tregua con la Russia. Che potrebbe anche avvenire sotto l’egida della Turchia, come proposto dal titolare degli Esteri turco.

Il Regno Unito ha firmato un prestito di 2,2 miliardi di sterline concesso a Zelensky, già da sabato a Londra, per fornire ulteriori aiuti militari a Kiev, con risorse derivanti dai profitti dei beni russi congelati. A margine anche un nuovo e concreto accordo che consente all’Ucraina di utilizzare 1,6 miliardi di sterline di finanziamenti dalle esportazioni nazionali per più di 5000 missili di difesa aerea prodotti a Belfast.

L’incontro ha preceduto il vertice di giovedi 6 marzo a Bruxelles, in cui la Commissione europea annuncerà un pacchetto di difesa per l’Europa, e in questo quadro la conferma del sostegno all’Ucraina e sulla scorta della metafora usata a commento del summit a Londra da Ursula von der Leyen : l’Unione europea deve “urgentemente” riarmarsi e aiutare l’Ucraina a trasformarsi in un “porcospino d’acciaio” che si riveli “indigesto a futuri invasori”.

 

staff @europolitiche.it

 


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