La presentazione del semestre europeo a presidenza francese è stata l’occasione per Il presidente Macron di delineare le sei priorità che l’Eliseo considera essenziali per "muoversi verso un'Europa potente nel mondo, un'Europa pienamente sovrana, libera dalle proprie scelte e capace di dominare il proprio destino".
Il mandato di sei mesi, che inizierà il 1° gennaio, si sovrappone alle elezioni presidenziali del paese.
Ecco i sei passaggi dal discorso di Macron e alcune sue diiarazioni alla conferenza stampa a margine della presentazione.
1. Verso una riforma di Schengen
Macron ha detto in conferenza stampa di volere un'Europa "in grado di controllare i propri confini" e che deve portare a termine una riforma dell'area di libera circolazione di Schengen.
"Per evitare che il diritto d'asilo, che è stato inventato nel continente europeo e che è un nostro onore, venga utilizzato in modo improprio, dobbiamo assolutamente trovare un'Europa che sappia proteggere i suoi confini e trovare un'organizzazione politica che ci metta in condizione di difendere i suoi valori, motivo per cui avvieremo, sotto questa presidenza, una riforma dell'area Schengen".
Una risposta solida e convinta dell’Ue ai "tentativi di destabilizzazione, e tensioni anche fra i nostri vicini".
2. La difesa del modello sociale europeo
Macron ha parlato dell’esigenza di strutturare "la difesa del nostro modello sociale", chiedendo "un modello di produzione ma anche di solidarietà". Il presidente ha annunciato che Il 10 e 11 marzo la Francia terrà "un vertice eccezionale attorno a un nuovo modello europeo di crescita e investimento".
Le nuove regole di bilancio sono al centro della strategia di Macron per l'economia europea del post-pandemia.
Basandosi sul successo del programma Erasmus, Macron ha anche affermato di volere un "servizio civico europeo" di sei mesi per tutti i giovani sotto i 25 anni.
3. "Conciliare le ambizioni climatiche e lo sviluppo economico"
Il presidente francese ha detto che l’Ue deve saper "conciliare le ambizioni climatiche e lo sviluppo economico" e che "li attori economici europei non possono essere vittime degli sforzi" per affrontare il cambiamento climatico. Dal Macron, promotore da sempre della transizione verde europea, arriva un richiamo alla difesa degli asset industriali continentali
Bisogna prevedere, secondo il presidente francese, una "tassa" sul carbonio alle frontiere d'Europa, che ci consentirà di realizzare questa transizione per tutte le industrie europee vanno accompagnate nella transizione eco-sostenibile “preservando la nostra competitività”.
4. La trasformazione digitale come priorità dello sviluppo europeo
Macron ritiene prioritario "trasformare l'Europa in una potenza digitale". La presidenza francese sarà all’insegna del rafforzamento e della proiezione in una dimensione di solidità geopolitica degli investimenti per la digitalizzazione dei processi produttivi già previsti e promossi nel Recovery Plan dalla Commissione europea.
Il Digital Services Act e il Digital Market Act, saranno i due pacchetti legislativi che costituiranno le "priorità massime" del percorso di transizione digitale dell’Unione che deve prevedere una attenta "regolamentazione e responsabilità delle piattaforme".
5. Stato di diritto 'non negoziabile'
Per Macron lo Stato di diritto, con tutto il suo corollario di libertà democratiche, non è negoziabile nell’Unione. I giornalisti hanno colto un riferimento indiretto di Macron ai casi nazionali di violazione dei diritti democratici che hanno diviso l'Europa occidentale e orientale.
Secondo Macron "Ci sono forze politiche che mettono in discussione quale sia la base dei valori che hanno fatto la nostra Europa. Dobbiamo quindi pensare a nuovi strumenti, non solo di sanzioni, ma anche di incoraggiamento e sostegno. C'è un profondo lavoro politico perché dobbiamo guarda anche ai Paesi che dubitano della realtà o della rilevanza di questi valori”.
Macron prefigura un semestre europeo durante il quale non rinuncerà ad esercitare una moral suasion ("Dobbiamo lavorare insieme per l'Europa") con i Morawiecki e gli Orban, da considerare avversari politici ma partner europei.
6. Nessuna interferenza con la corsa all’Eliseo
"La Francia rimarrà la Francia" a prescindere dal vincitore delle elezioni di aprile del 2022. Così Emmanuel Macron ha così indirettamente replicato ai rilievi mossi, nei mesi scorsi, per non aver valutato la possibilità di rinviare il semestre Ue a presidenza francese in quanto concomitante con le elezioni per l’Eliseo con Macron ricandidato.
Pur se da tempo sollecitata dai molti media francesi, la candidatura di Macron tarda a venire ufficialmente in base all’etichetta istituzionale che vuole i presidenti uscenti in attesa dell'ultimo momento per ufficializzare le loro intenzioni.
Macron continua ad accreditare la sua figura di presidente attivo ed operoso. Anche nella conferenza stampa convocata per presentare il semestre francese dell’Ue, Macron ha voluto ribadire : "Proverò a svolgere il compito che mi è stato assegnato. Abbiamo ancora molto lavoro da fare per combattere l'epidemia". Uno stile retorico e non di rado declamatorio che è la vera cifra della comunicazione politica del Presidente francese e che è destinato ad accrescere il suo impatto simbolico ed emotivo sugli elettori entrando nel vivo della sfida per l'Eliseo e per tutto il semestre francese dell'Unione.