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Crossmediale in lingua italiana sulle politiche delle istituzioni europee e dei governi dei paesi dell’Unione Europea

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Preoccupazioni a Bruxelles sulla violazione dei principi UE in Polonia ed Ungheria

30-05-2023 16:55

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Preoccupazioni a Bruxelles sulla violazione dei principi UE in Polonia ed Ungheria

Il commissario UE alla Giustizia Reynders ha espresso preoccupazione per la democraticità di atti messi in essere a Varsavia e Budapest

Al Consiglio Affari Generali dell'Unione europea di martedi 30 maggio sono previste le audizioni sullo Stato di diritto in Polonia e sul rispetto dei valori dell'UE in Ungheria nel quadro della procedura sull'articolo 7, sulla scorta delle persistenti preoccupazioni in entrambi i Paesi riguardo l'indipendenza della magistratura e della trasparenza democratica delle iniziative dell'esecutivo.

Secondo il commissario UE alla Giustizia Didier Reynders (nella foto). ”preoccupa la creazione in Polonia di una commissione speciale che ha il potere di privare i cittadini del diritto di essere eletti per via amministrativa, senza un appello giudiziario: questo non è possibile e non esiteremo a prendere misure se lo riterremo opportuno". 

 

Preoccupazioni a Bruxelles sull'indipendenza della magistratura in Polonia 

C'è una particolare preoccupazione per la recente creazione, in Polonia, di una speciale Commissione d'inchiesta sulla presunta influenza russa nella recente vita politica del Paese, voluta dal presidente polacco Andrzej Duda.

Le decisioni della Commissione polacca potrebbero essere utilizzate per escludere cittadini dagli uffici pubblici e candidati politici dalle elezioni, peraltro senza alcuna revisione da parte di un giudice indipendente.

L'opposizione e alcuni esperti legali hanno definito la Commissione "incostituzionale", proprio mentre la Polonia si sta preparando per le elezioni generali del prossimo autunno.
La Commissione esaminerà la possibile influenza del Cremlino sui governi polacchi dal 2007, periodo durante il quale era al potere il partito "Piattaforma civica" di Donald Tusk, primo ministro per quasi sette anni, tra il 2007 e il 2014, poi diventato presidente del Consiglio europeo (2014-2019) e ora, a 66 anni, leader dell'opposizione al governo di Mateusz Morawiecki, esponente dell'estrema destra polacca, in carica dal dicembre del 2017. 

 

Il governo polacco sotto costante osservazione

Da Primo Ministro Morawiecki ha consolidato il rapporto della Polonia con l'allora Presidente degli Stati Uniti Trump, ha accentuato la distanza dalla Russia di Putin riflessa nella postura ancor più ostile a Mosca dopo l'aggressione all'Ucraina e si è coordinato, in campo europeo, con i Paesi del gruppo di Visegrad, nonchè nel gruppo a Strasburgo European conservative and reformist group (Ecr): i Conservatori e riformisti europei,  che si definisce di «centro-destra» ed eurorealista  respinge l’etichetta di euroscetticismo. Ma non sono nuove le accuse di derive estremistiche e di conflittualità aperta con le autorità europee. Il caso più controverso è rappresentato proprio da Diritto e giustizia, il partito che incide su un terzo dei deputati Ue ed esprime la forza di governo in Polonia.

Il governo Morawiecki, è finito più volte nel mirino dei vertici Ue per la violazione dei principi comunitari, soprattutto in riferimento alle sue riforme sulla magistratura e la violazione di diritti civili. L’escalation di tensioni fra Bruxelles e Varsavia è culminato, a inizio 2022, nella bocciatura del ricorso presentato da Polonia e un altro Stato membro, l’Ungheria, contro il cosiddetto meccanismo di condizionalità: il regolamento che vincola l’esborso dei soldi Ue al rispetto dello Stato di diritto, contestato dai due paesi perché ritenuto uno strumento di ingerenza rispetto alla sovranità nazionale.

 

L'audizione dell'Ungheria 

L'Ungheria è il secondo dei due Paesi della cui democraticità si discute a Bruxelles il 30 maggio. il Paese magiaro è stato sottoposto ad un maggiore controllo per le politiche, ritenute antidemocratiche, messe in atto dal governo del primo ministro Viktor Orbán. Dal suo ritorno al potere nel 2010, il leader nazionalista ungherese ha gradualmente ridotto gli equilibri sia nei media che nella magistratura, ricevendo regolari critiche dall'Unione europea. Nel settembre 2022 il Parlamento europeo è giunto al punto di classificare l'Ungheria come un "regime ibrido di autocrazia elettorale".

Una delle più recenti occasioni in cui Orban ha suscitato reazioni perplesse a Bruxelles e Strasburgo, è stata quando è intervenuto, ai primi di maggio del 2023, alla Conservative political action conference, versione europea del più importante evento politico di Destra negli Stati Uniti, ribadendo le sue note tesi anti-LGBTQ e palesemente ostili ai diritti riconosciuti nell'Unione europea, in linea con il milieu dell'estrema Destra globale riunito per l'occasione a Budapest.

 


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