EU/EN: At the European Council on March 20, the leaders of the 27 member states discussed defense, Ukraine, but also migration and competitiveness. The goal is to decisively increase Europe's defense readiness within the next five years and implement the rearmament plan renamed "Readiness 2030" as soon as possible. Commission President von der Leyen stressed that the White Paper on defense "has a name that says it all, 'Readiness 2030'" and "plans to also finance infrastructure, military mobility, cyber, communication". The dossier, in fact, will be postponed to the next European Council in June, slightly anticipated by the NATO summit in the Netherlands, two summits for which the increase in spending targets (we are talking about at least 3%) of the allies is expected at the request of Donald Trump. The 27 called on "the Council and the co-legislators to swiftly advance work on the recent Commission proposals" and "to urgently start implementing the actions identified in its conclusions of 6 March 2025 in the field of capabilities and to continue work on related financing options".
IT - Al Consiglio europeo del 20 marzo, i leader dei 27 Stati membri, hanno discusso di difesa, Ucraina, ma anche di migrazione e competitività. L'obiettivo è aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell'Europa entro i prossimi cinque anni e realizzare il primo possibile il piano di riarmo ribattezzato "Readiness 2030". La presidente della Commissione von der Leyen ha sottolineato che il Libro Bianco sulla difesa "ha un nome che dice tutto, 'Prontezza 2030'" e "prevede di finanziare anche le infrastrutture, la mobilità militare, il cyber, la comunicazione".
Il dossier, nei fatti, slitterà al prossimo Consiglio europeo di giugno, anticipato di poco dal vertice Nato in Olanda, due vertici per i quali si prefigura l'aumento dei target di spesa (si parla di almeno il 3%) degli alleati dietro richiesta di Donald Trump. I 27 hanno invitato "il Consiglio e i colegislatori a portare avanti rapidamente i lavori sulle recenti proposte della Commissione" e "ad avviare con urgenza l'attuazione delle azioni individuate nelle sue conclusioni del 6 marzo 2025 nel campo delle capacità e a proseguire i lavori sulle relative opzioni di finanziamento”.
Le modalità con cui erogare le risorse, Paese per Paese.
Sul sostegno generale al riarmo nazionale si è registrata una concordia generale (eccetto l'Ungheria). I Paesi sono però meno concordi sulle modalità con cui erogare le risorse.
La Germania, dal canto suo, ha ideato un piano di 1000 miliardi di euro per rilanciare l'economia tedesca, migliorare l'esercito e fornire aiuti all'Ucraina. Il Bundestag ha stabilito che, attiverà la clausola sul debito, ma senza attingere i 150 miliardi stanziati dall'Ue. La Francia invece vorrebbe più armi senza aiuti esterni: l'idea di Emmanuel Macron è di spendere fino a 27 miliardi di euro l'anno, ma senza attivare la clausola sul debito. Secondo il presidente francese "Il principio del Buy European" nella difesa “è un importante cambiamento di dottrina in Europa e ci renderà più autonomi e indipendenti”. L'Italia non è contraria ai 150 miliardi di euro di prestiti per i Paesi membri e una clausola per scorporare una parte delle spese dal patto di stabilità, ma sta valutando se sia il caso o meno di utilizzarli. No, invece, all'investire due terzi dei fondi in armamenti made in Europe.
Il Consiglio europeo ha poi sottolineato l'importanza di mobilitare finanziamenti privati a favore dell'industria della difesa e ha invitato la Commissione la possibilità di usare i programmi dell'Ue, per esempio l'InvestEU (come chiede l'Italia).
I "volenterosi" convocati il 27 marzo a Parigi
Pressochè in contemporanea del Consiglio Ue, il presidente francese ha convocato per giovedi 27 marzo un nuovo vertice di volenterosi sull'Ucraina a Parigi alla presenza di Zelensky.
A margine del secondo giorno del Consiglio il presidente del Costa ha riferito quanto stabilito dai 27 a Bruxelles il 20 marzo ai leader dei paesi terzi europei che partecipano all'appello di Macron - ovvero Regno Unito, Turchia, Norvegia e Islanda - per il sostegno a Kiev e le garanzie di sicurezza in caso di accordo di pace con la Russia. L'incontro all'Eliseo avverrà dopo il nuovo tentativo di colloqui a Riad lunedì, 24 marzo. L'intenzione, in Arabia Saudita, è di discutere del cessate il fuoco tra Mosca e Kiev, dopo una battaglia di droni che sembra interrompere un'ipotetica tregua prima ancora che possa iniziare.
Orbán contro tutti
I capi di Stato e di governo hanno adottato le loro conclusioni sull’Ucraina aggirando l’opposizione del premier ungherese. "L'Ungheria ha una posizione diversa dagli altri 26 per quanto riguarda l'appoggio all'Ucraina per raggiungere la pace, ma dobbiamo rispettare la sua posizione. Allo stesso tempo non possiamo restare bloccati semplicemente perché l'Ungheria pensa diversamente da noi", ha detto Costa. “Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo - ha aggiunto - due settimane fa abbiamo approvato una visione molto chiara per quanto riguarda l'Ucraina a 26, oggi abbiamo adottato lo stesso metodo e così faremo”
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