La visita dei primi di febbraio di Ursula von der Leyen, di Charles Michel e di una delegazione di Commissari Ue in Ucraina è stata un’ottima occasione per Kiev di tenere alta l’attenzione sulla guerra.
“È bello essere di nuovo a Kiev, è la mia quarta volta dall'invasione della Russia. Questa volta, con la mia squadra di Commissari. Siamo qui insieme per dimostrare che l'Ue sostiene l'Ucraina più fermamente che mai. E per approfondire ulteriormente il nostro supporto e la nostra cooperazione”. Questo il tweet con cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato all'Ucraina il sostegno dell'Ue al suo arrivo nella mattinata del 2 febbraio a Kiev.
La delegazione giunta a Kiev
A Kiev è giunta la più corposa delegazione dell'Ue ad essere arrivata in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa per un totale di 16 commissari, tra cui la stessa presidente von der Leyen. Tra i componenti della delegazione si sono recati in Ucraina con la presidente, il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, poi anche i vicepresidenti, Margrethe Vestager, Valdis Dombrovskis, Maros Sefcovic, Vera Jourova e Margaritis Schinas. E nove commissari, tra i quali il responsabile dell'Economia, Paolo Gentiloni, e quello preposto alla Giustizia, Didier Reynders.
Si è trattato del primo incontro nella Storia dell'esecutivo comunitario in un Paese in guerra, in una giornata che ha avuto un carattere maggiormente simbolico come confermato anche dall'esecutivo comunitario, in una nota. "E' un simbolo forte del sostegno della commissione all'Ucraina di fronte all'aggressione immotivata e ingiustificata della Russia". L'incontro è stata anche "un'opportunita' per scambiare informazioni sui numerosi ambiti di cooperazione tra l'Ue e l'Ucraina e discutere dell'imminente ricostruzione"
All'insegna di un clime di reciproca fiducia e sostegno
La visita dei vertici istituzionali europei è stata salutata con entusiasmo dal presidente ucraino Zelensky. “Il futuro dell’Ue si sta scrivendo proprio ora, in Ucraina. È una lotta per la libertà, la sovranità e la democrazia”, ha postato su Telegram il presidente ucraino. A suggello una conferenza stampa con Zelensky, Von der Leyen e Michel. (nella foto)
La contrariata reazione russa
Come di consueto la reazione del Cremlino ha avuto un carattere di ostile contrairetà all'iniziativa di Brixxelles tesa, come noto, a confermare la condanna europea dell'aggressione russa all'Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha tuonato contro “Tutta la Nato è contro la Russia, ma ne usciremo più forti”
Non a caso e pressoche iIn concomitanza con l'arrivo della folta delegazione europea a Kiev, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato ha partecipato alla cerimonia di commemorazione della vittoria sovietica di Stalingrado a Volvograd, dichiarando solennemente che “la Russia è nuovamente minacciata dai carri armati tedeschi“, in questo caso i Leopard.
A cosa è servita, la storica e simbolica visita degli europei
La visita ha confermato la reale volontà di mostrare solidarietà all’Ucraina su questioni importanti: un accordo sul regime senza visti per i beni industriali e un nuovo “centro internazionale” per indagare sul “crimine di aggressione contro l’Ucraina”. Dal summit non è emersa, come previsto e come sicuramente preconcordato, una decisione concreta in merito a un’accelerazione del processo di adesione all’Ue.
La visita dei vertici europei a Kiev si iscrive nel solco di una narrazione degli eventi che, oltre che nella conferma di un sostegno solido di Bruxelles a Kiev, assolve all'esigenza ucraina di motivare truppe e popolazione a poche settimane da una annunciata offensiva russa.
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