L'Intervista di Patrizia Gallo al giornalista Riccardo Luna, direttore di Italian Tech su Repubblica, sulla guerra digitale in Ucraina.
Stiamo assistendo ad una guerra caratterizzata dall’utilizzo del digitale in maniera massiccia. In che modo tutto questo ha prodotto risultati positivi in aiuto all’Ucraina?
Nella guerra della Russa in Ucraina il fronte digitale si allarga. Per
effetto delle sanzioni è diventato impossibile per i russi abbonarsi a
Netflix e Spotify e contestualmente Netflix ha deciso di non obbedire alla
legge russa che gli impone di trasmettere un certo numero di ore di
propaganda putiniana. Senza Netflix e Spotify le sorti della guerra
possono cambiare? Ovviamente no, come ha detto anche il presidente
ucraino Zelensky, “questo non è un film”. Ma la svolta delle grandi
aziende tecnologiche occidentali può avere un peso.
Di recente il ministro ucraino per il digitale Fedorov, che all’inizio del
conflitto aveva chiamato a raccolta gli hacker di tutto il mondo per
difendere il suo paese, ha detto che due mosse possono segnare la fine
del regime di Putin:
- l’uscita dalla Russia dei circuiti bancari di Visa e MasterCard
- il blocco degli store delle app di Apple e Google.
Questo, ha concluso, “può colpire il regime in maniera irrevocabile”.
Subito dopo Apple ha chiuso il suo store digitale in Russia e ha rimosso
le notizie che vengono da Russia Today e Sputnik, due testate di
propaganda putiniana.
Lo stesso farà Twitter, che come abbiamo detto, è il social network più
importante in questa fase.
Si può ritenere Twitter decisivo per l’esito della guerra?
Mentre piovono le bombe sulle città ucraine, l’impatto di queste mosse
non va sopravvalutato ma neanche minimizzato: solo sei mesi fa Apple e Google ricevettero dal governo russo l’ordine di rimuovere una app
sviluppata dal partito dell’oppositore Navalny per organizzare gli elettori
in vista del voto. Allora Apple e Google obbedirono. E il partito di Putin
alle elezioni trionfò. Questa volta stiamo provando a scrivere una storia
diversa.
Anche il sito di Wikipedia ha variato il suo controllo sulle fonti utilizzando redattori accreditati?
Con la guerra in corso in Ucraina questa sfida si sta rivelando ancora più difficile e a Wikipedia la voce inglese “2022 Invasione russa dell’Ucraina”, che è già lunghissima ed ha foto, cartine e video, ha in alto un lucchetto con una “E” che indica che solo redattori esperti possono aggiornarla.
Fino a questo momento è il frutto del lavoro di ben 740 persone. Il
problema è con le versioni di Wikipedia in ucraino e in russo. La prima è
ovviamente ferma o quasi: sotto le bombe i redattori ucraini hanno altro a cui pensare. Mentre sulla versione russa si sta svolgendo un acceso
confronto su come raccontare gli eventi in corso già a partire dal titolo. E
quindi l’iniziale “Liberazione dell’Ucraina” è stato cambiato in “Invasione
russa”. La descrizione degli eventi dà sempre conto della versione di
Putin, ma prendendone le distanze, come quando si afferma che
“l’Ucraina non è un paese nazista”. Sono questioni importanti, vuol dire
che esistono cittadini russi che in questo momento sfidano il Cremlino
rischiando personalmente.
Possiamo quindi arrivare alla conclusione che sia importante twitter per la guerra. Zelevsky è stato bravissimo ad usarlo per ricevere aiuti e comunicare con il mondo. Anonymus si è schierato con l’Ucraina.
Il senso di Zelensky per Twitter. La capacità di utilizzarlo per dare
rapidamente informazioni essenziali, su tutte il fatto di essere ancora vivo e non in fuga mentre si diceva il contrario; o per galvanizzare i suoi
concittadini quando l'avanzata russa ha improvvisamente rallentato; e
per tenere relazioni diplomatiche, prima spronando l’Europa e gli Stati
Uniti a fare di più, e poi rivelando gli impegni di aiuti concreti che sta
ottenendo via via nelle telefonate con i vari leader. Il profilo di Zelensky su Twitter dove si alternano post in inglese e in ucraino, è stato fin qui
essenziale per capire quello che stava accadendo. Ma più in generale si
sta rivelando fondamentale ancora una volta Twitter.
Il Ministro del digitale ucraino si è rivolto a Elon Mask per collegarsi ai
suoi satelliti. Una guerra che viviamo tutti in diretta. Zelensky ha scosso l’occidente con i suoi video.
Gli hacker aiutano il popolo ucraino anche con cyberattack contro ila
Russia. Su tutti ha un ruolo importante Twitter.
Elon MusK con la sua piattaforma Starlink ha aiutato l’Ucraina a non
essere disconnessa dal web.
Zelensky ha usato twitter per dare notizie e fare diplomazia mostrando
video su twitter per spronare altri Paesi europei a sostenerli.
Kyiv Post e Kyiv Independent fanno buona informazione online.
Fin qui il ruolo del digitale è predominante nella strategia bellica in senso
lato.
Questo è l’ appello di Anonymus riportato dal Guardian. "Il modo più pacifico per mettere fine al conflitto è che il popolo russo si sollevi contro Putin", dichiara un uomo con il volto nascosto dalla maschera di Guy Fawkes, il simbolo di Anonymous, in un video messaggio in russo diffuso dall'account Twitter del gruppo.“Siete intrappolati dietro una cortina di ferro di propaganda, con il vostro governo che tenta di escludervi dal discorso internazionale, spaventato da quello che potreste scoprire, il regime di Vladimir Putin sta compiendo crimini di guerra con la sua recente invasione dell'Ucraina, che ha causato una massiccia crisi di rifugiati e innumerevoli morti. Siete stati messi in una situazione
terribile - continua l'appello - ma l'unica opzione che avete per impedire l'imminente collasso economico e una potenziale guerra mondiale è di agire per resistere alla guerra e al regime di Putin. Putin sta sacrificando la popolazione russa. A questo punto il modo più pacifico di uscire da questo conflitto è che il popolo russo si sollevi contro Putin e lo rimuova dal potere".
Questa è una guerra digitale, combattuta da Zelensky sfruttando
anche la pervasività di social come twitter per chiedere agli Stati
che lo sostengono armi e aiuti economici anche sotto forma di
bitcoin con una capacità enorme di comunicazione, utilizzata per
sottrarsi alle mire putiniane di ricreare le vecchie mappe di potere.
Putin utilizza carrarmati e vecchi armi di attacco, la vecchia
propaganda russa che ormai non ha presa neanche sul suo popolo, dimostrando di essere fuori dal futuro che si sta scrivendo in questi giorni.
Patrizia Gallo @europolitiche