In Italia le primarie di domenica 26 febbraio 2023 per l'elezione del nuovo segretario del Partito Democratico hanno decretato la vittoria di EllySchlein.
Le primarie
A 37 anni, Elly Schlein sarà la prima donna ad essere eletta segretaria del partito giunto secondo, per consensi, alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.
La Schlein ha prevalso sul contendente Stefano Bonaccini, che , da Presidente dell'Emilia Romagna, presentava un programma dal proflilo pragmatista. Più radicale la Schlein in discontinuità con la stagione renziana che, secondo la neosegretaria, resta la principale imputata dell'eccessivo spostamento in area centrista della proposta politica del partito.
La cultura politica
Nella presentazione del libro scritto dalla Schlein nel 2022 sono presenti i profili ideali ed operativi che l'autrice indica come necessari per innovare l'impatto dell'area politica di riferimento sul presente ed il futuro e che presumibilmente saranno le linee guida del nuovo corso al Nazzareno. Nella presentazione de "La nostra parte" significativamente si legge : "Viviamo tempi segnati da incertezza sul futuro. Se le diseguaglianze sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte.
Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Secondo Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, già parlamentare europea, la risposta è sì.
Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme. Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate. Serve una politica diversa da quella che cerca un capro espiatorio al giorno senza fornire soluzioni, capace invece di aggregare energie e competenze attorno a proposte coraggiose per affrontare le sfide su cui ci giochiamo il futuro.
Redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica, restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva: Elly Schlein prova a ricostruire il filo che unisce queste cinque sfide intrecciate in una visione che manca alla politica, ma si fa sempre più largo nelle mobilitazioni delle nuove generazioni e nella società. Per ciascuna di esse l’autrice raccoglie, racconta e formula proposte concrete, di respiro nazionale, europeo e globale."
La formazione
Elly, all'anagrafe Elena Ethel Schlein, è nata nel 1985 a Lugano da una famiglia di accademici. Il padre, lo statunitense Melvin Schlein, è professore emerito di Scienze politiche e ha un passato da assistant director nella sede bolognese della Johns Hopkins University. La madre, l'italiana Maria Paola Viviani Schlein, è stata preside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi dell'Insubria. Ha studiato ad Agno, piccolo comune svizzero del Canton Ticino. Dopo la maturità a Lugano, Elly s'iscrive al Dams di Bologna per poi passare a Giurisprudenza. Si definisce una nerd, appassionata di videogiochi e cinefila, amante dell'indie-rock statunitense, per due volte volontaria negli Usa per le campagne elettorale di Barack Obama
L'ascesa
Nel Pd Elly Schlein muove i primi passi di militanza partitica. E' molto vicina a Pippo Civati, astro nascente del PD e nel 2013 è l'ideologa di Occupy Pd, movimento che si oppone ai 101 franchi tiratori che fermano la corsa di Romano Prodi al Quirinale. Nel 2014, viene eletta al Parlamento Europeo con oltre 50 mila preferenze. Con l'allora segretario Renzi, tuttavia, non c'è feeling: "Me ne sono andata dal partito per scelte come la Buona scuola, la riforma della Costituzione, lo Sblocca-Italia, tre voti di fiducia sulla legge elettorale. Anche sul clima il Pd è mancato: non è più il tempo delle mezze parole, le battaglie vanno fatte fino in fondo: dunque, no al consumo di suolo", ricorda la segretaria dem.
Nel 2015, quindi, Schlein passa a Possibile, seguendo Pippo Civati con il quale il sodalizio si rompe però nel 2019. Alle porte ci sono le Regionali in Emilia-Romagna, la sinistra che accompagna Stefano Bonaccini cerca una figura femminile credibile. Schlein diventa la capolista di Coraggiosa, rassemblement di sinistra creato per spostare il baricentro del partito regionale. Coraggiosa raccoglie quasi il 4%, ma Schlein - grazie anche ad un video virale in cui incalza Matteo Salvini, un influente ruolo sui social e il favore del movimento delle Sardine - supera le 22 mila preferenze su tre province. Bonaccini le offre la carica di vicepresidente della Regione, che le da una ulteriore visibilità e notorieta. Passa alla Camera con le elezioni del 25 settembre 2022, anche se il PD esce sconfitto dalle destre, giunte al governo con la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
Il resto è storia degli scorsi tre mesi - con la candidatura annunciata il 4 dicembre 2022 al Monk di Roma - che l'hanno condotta alla clamorosa vittoria nelle primarie del 26 febbraio 2023 per la segreateria del PD.
Antonio De Chiara@europolitiche.it